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Auto elettrica: in Italia obbiettivo 125.000 colonnine di ricarica entro il 2020
Presentato il pacchetto “Energia pulita per il trasporto”. Si adotterà uno standard unico per il connettore.
22-02-2013
Fonte
carburanti ecologici
colonnine elettriche
ricerca e innovazione
mobilità sostenibile
Le numerose iniziative avviate dall’Unione Europea e dagli Stati membri a favore dei veicoli a basse emissioni, non hanno dato i risultati sperati a causa della mancanza di un’adeguata rete di distribuzione. E’ la considerazione che ha spinto la Commissione Europea a presentare un ambizioso pacchetto di misure, che si prefissa di creare una fitta rete di stazioni di rifornimento per veicoli elettrici, a idrogeno e a gas in tutta Europa.
Il commissario Ue ai trasporti Siim Kallas, ha spiegato che lo sviluppo dei veicoli e dei carburanti ecologici è stato finora frenato da un ciclo chiuso costituito da tre fattori: il costo elevato dei veicoli, la diffidenza da parte dei consumatori e la scarsa presenza di stazioni di ricarica e rifornimento.
Il pacchetto denominato “Energia pulita per il trasporto”, prevede per l’energia elettrica la proposta di un numero minimo di colonnine di ricarica per ogni Stato membro, che utilizzeranno un connettore universale. Per l’Italia si è previsto di arrivare ad una rete di 125.000 colonnine di ricarica entro il 2020, che alimenteranno i 130.000 veicoli elettrici previsti per il 2015.
Per quanto riguarda il metano, gli Stati membri dovranno garantire la copertura del territtorio di stazioni di rifornimento entro il 2020, con un massimo di 150 km di distanza tra un distributore e l’altro. Per il Gpl invece non è prevista nessuna manovra data la consistenza delle infrastrutture già presenti.
Quanto all'idrogeno, la proposta prevede che le stazioni di servizio esistenti siano collegate tra loro in modo da formare una rete soggetta a norme comuni che garantiscano la mobilità dei veicoli.
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Incentivi in arrivo per l’acquisto di auto a basse emissioni
Se non ci saranno imprevisti dell'ultimo minuto, saranno disponibili oltre 100 milioni di euro per l’acquisto di auto a basse emissioni entro fine Marzo.
07-02-2013
Fonte
carburanti ecologici
incentivi
economia
mobilità sostenibile
veicoli
Il provvedimento fa parte di un insieme di misure inserite nel cosiddetto “Decreto Sviluppo” (DL 83/2012), ancora all’esame della Corte dei Conti, in attesa di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale che ne darà il via. Le agevolazione sono operative nel triennio 2013-2015 per un totale di 120 milioni, di cui 40 milioni relativi al 2013, 35 al 2014 e 45 al 2015: gli incentivi sono rivolti principalmente a veicoli aziendali o ad uso pubblico, con emissioni di anidride carbonica (CO2) non superiori a 120 g/km, puntando a favorire l’acquisto di veicoli ad alimentazioni alternative(elettrico, ibrido, a metano, a biometano, a GPL, a biocombustibili, a idrogeno).
Il contributo previsto per ogni auto nuova sarà del 20% sul prezzo di acquisto fino ad un massimo di 5.000 euro per le vetture che emettono meno di 50 g/km di CO2; il 20% del prezzo di acquisto fino ad un massimo di 4.000 euro per le auto che emettono tra 51 e 95 g/km di CO2, il 20% del prezzo di acquisto fino ad un massimo di 2.000 euro per le auto che emettono tra 96 e 120 g/km di CO2. Nel 2015 i contributi sul prezzo di acquisto scenderanno al 15% e gli importi erogati si ridurranno rispettivamente a 3.500, 3.000 e 1.800 euro.
Per incrementare l’efficienza della misura dal punto di vista ecologico, la maggior parte dei fondi disponibili sono erogati alla rottamazione di un veicolo più vecchio di dieci anni. Fanno eccezione solo i fondi destinati ai veicoli con emissioni non superiori a 95 g/km, che in questo caso sono aperti a tutte le categorie di acquirenti, inclusi i privati cittadini.
E’ già online il sito dedicato a questo provvedimento.
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L’Europa lancia la “clean fuel strategy”
Da Bruxelles una proposta dedicata alla creazione di stazioni di combustibili alternativi in tutta Europa attraverso standard comuni.
04-02-2013
Fonte
mobilità sostenibile
idrogeno
carburanti ecologici
energie rinnovabili
L’Europa è intenzionata a non farsi scappare il ruolo di leader della mobilità sostenibile dalle altre due concorrenti quali USA e Cina. Per non perdere questa opportunità, Bruxelles ha presentato oggi "Energia pulita per il trasporto", un pacchetto di misure volto a portare avanti un ambizioso programma di diffusione dei combustibili puliti. L’iniziativa si basa su una precisa strategia comunitaria in tema di combustibili, rafforzando l’operato con direttiva incentrata su infrastrutture e normativa, e un documento di accompagnamento che descrive un piano d’azione per lo sviluppo di gas naturale liquefatto (GNL) nel trasporto marittimo.
Il pacchetto di misure risponde ad una precisa necessità: riuscire a programmare sviluppi che finora sono stati concentrati solo su carburanti e veicoli; il basso numero di stazioni di ricarica elettrica o a metano, sono oggi uno dei blocchi principali alla diffusione della mobilità sostenibile. In tal senso l’esecutivo propone obiettivi vincolanti per gli Stati membri in termini di infrastrutture, da attuare entro il 31 dicembre 2020 per l’elettricità, l’idrogeno, il GNL per il trasporto marittimo e su strada, e il metano.
Energia elettrica: i più avanti sono Germania (1.937 infrastrutture di ricarica), Paesi Bassi (1.700), Francia (1.600), Spagna e Regno Unito. Per creare una massa consistevole di punti di ricarica l’Unione Europea propone che ogni Stato membro abbia una minima quantità di punti di ricarica che utilizzino lo stesso tipo di connettore (il tipo 2). Il numero si dovrà basare sul totale di veicoli elettrici in programma in quel preciso stato. Costo stimato: 8 miliardi di euro.
Idrogeno: Germania, Italia e Danimarca dispongono già di un numero consistente di stazioni di rifornimento. L’Unione Europea propone che le stazioni di rifornimento siano integrate in modo da formare una rete soggetta a norme comuni. Le norme proposte faranno in modo che sia disponibile un numero minimo di stazioni di rifornimento accessibili al pubblico, con distanze massime di 300 km, per consentire la circolazione dei veicoli a idrogeno in tutta l’europa entro il 31 dicembre 2020. Costo totale stimato:123 milioni di euro.
Biocarburanti: rappresentano già quasi il 5% del mercato. Gli Stati membri dovrebbero definire possibili incentivi diretti per l’acquisto di veicoli a biocarburante e infrastrutture.
Gas naturale liquefatto (GNL) e compresso (GNC): le infrastrutture per il rifornimento di GNL per le navi sono ancora in via di sviluppo: soltanto la Svezia è provvista di alcune infrastrutture per navi marittime. La Commissione Europea propone che vengano installate stazioni di rifornimento di GNL in tutti i 139 porti marittimi e interni della rete centrale transeuropea rispettivamente entro il 2020 e il 2025. Non si tratta di importanti terminal di gas, bensì di stazioni di rifornimento fisse o mobili.
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